Teatro

L'Aterballetto al Piccolo di Milano con sei coreografi a confronto

L'Aterballetto al Piccolo di Milano con sei coreografi a confronto

Da ormai cinque anni il Piccolo Teatro di Milano ospita allo Strehler l'Aterballetto, una delle poche compagnie italiane attive sul territorio nazionale considerata la principale compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia, al di fuori delle Fondazioni Liriche

L’Aterballetto diretto da Cristina Bozzolini considerato dunque come uno dei pochissimi punti di riferimento sul territorio nazionale per la danza, sarà al Piccolo Teatro di Milano con due programmi diversi: il primo con repliche dal 14 al 17 giugno e il secondo dal 24 al 26 giugno.

Il primo dei due appuntamenti che andrà in scena al Teatro dal 14 al 17 giugno, si compone di quattro brani firmati da Philippe Kratz (L’eco dell’acqua e #hybrid), da Eugenio Scigliano (Lost Shadows) e Johan Inger (BLISS).
In L’eco dell’acqua, Philippe Kratz intreccia la poesia di Goethe “Canto degli spiriti sulle acque” e un fatto di cronaca, l’abbattimento di un aereo civile da parte di un missile: come l’acqua, anche l’anima viene dal cielo e al cielo ritorna. E il corpo? A volte i corpi piovono sui campi come le pesanti nuvole di polvere raccontate dal poeta.

In #hybrid, stili di danza diversi e spesso pensati come opposti, le “punte” e la street dance, si incontrano violando le barriere dei generi in una coreografia nata sui suoni afro-americani della musica di Romare. Ombre di un ricordo di cui si sono perse le tracce è Lost Shadows di Eugenio Scigliano: sulle musiche di Franz Schubert.

BLISS invece è stata creata quest’anno appositamente per Aterballetto dal coreografo di fama internazionale Johan Inger che si ispira al Köln Concert di Keith Jarrett, improvvisazione jazz eseguita all’Opera di Colonia nel 1975, diventata un album di culto.. Johan Inger ha recentemente vinto il Benois de la Dance 2016.
Due coreografie di Giuseppe Spota (LEGO) e Michele Di Stefano (Upper East Side), rappresentanti della danza d’autore e un brano di un maestro del Novecento, 14’20” di Ji?í Kylián, che entra per la prima volta nel repertorio della compagnia, compongono il secondo programma di Aterballetto al Piccolo, dal 24 al 26 giugno.

LEGO si ispira ai celebri mattoncini,  ma anche alla voce del verbo legare, inteso come “legame” è “14 minuti e 20 secondi: questa è la durata del pezzo di Ji?í Kylián che dà il titolo alla coreografia. Il tema è quello del tempo, misurazione astratta e convenzionale che, per il coreografo, è «determinato da due istanti, il momento in cui siamo nati e il momento in cui si muore». Collegato al concetto di tempo, Kylián esplora i temi di velocità, amore e invecchiamento.

Michele Di Stefano invece propone un lavoro sull’architettura del movimento creata dalla dinamica dei corpi. Sulle musiche originali di Lorenzo Bianchi Hoesch, Upper East Side vive della gestualità dei ballerini nello spazio, della loro velocità.